Una interessante ricerca pubblicata su “Il Sole 24 Ore” mostra che l’Italia è sotto la media europea riguardo la partecipazione alla formazione continua “e pur mostrando un trend di miglioramento, resta comunque distante dal gruppo dei paesi più virtuosi del Nord Europa e di alcuni del Centro Europa.”
Come viene sottolineato “i fabbisogni di competenze stanno evolvendo rapidamente a seguito dei profondi cambiamenti dovuti alla digitalizzazione e alla globalizzazione.”
Questo dato mostra che non siamo al passo con le evoluzioni dovute alla digitalizzazione e alla globalizzazione e questo è un punto debole del nostro paese, che dovrebbe invece allineare le esigenze del mondo produttivo con quelle delle competenze sul mercato.
Secondo l’Ocse “con l’introduzione delle nuove tecnologie digitali, se il 15.2% dei posti di lavoro potrebbe essere completamente automatizzato, un altro 35.5% verrà profondamente trasformato rispetto alle mansioni che i lavoratori vi svolgeranno. In questo contesto, per mantenere il posto di lavoro o trovarne di nuovi, gli adulti in Italia avranno bisogno di aggiornare le proprie competenze durante tutto l’arco della vita lavorativa”.
Con questa considerazione è resa ancora più esplicita la necessità dell’Italia di investire in formazione, “la formazione continua deve diventare una priorità per l’Italia”, conclude l’Ocse.